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L'Italia appare oggi su più fronti un paese bloccato. Il welfare, la scuola, il mercato del lavoro, l'assetto istituzionale sono ancorati a schemi ormai desueti e ogni tentativo di modernizzare la società deve scontrarsi con resistenze corporative fortissime. Ripercorrendo le vicende che hanno prodotto questo ritardo il libro mostra come l'origine dei nostri mali sia da cercare negli anni settanta, "il decennio lungo del secolo breve" del quale larga parte dell'opinione pubblica sembra essere ancora prigioniera. Un conformismo sfacciatamente conservatore si cela sotto le sembianze di un'ideologia progressista, e l'autocelebrazione costante della generazione del Sessantotto rivela, in realtà, un cinico egoismo interessato soltanto a difendere lo status quo. È oggi vitale accantonare il retaggio di un passato infausto e riconoscere l'irresponsabilità delle scelte di quegli anni per liberare il futuro del Paese come tempo delle ambizioni e delle speranze. Introduzione di Maurizio Sacconi.